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Danze tradizionali e popolari in Italia

Danze tradizionali e popolari in Italia

Analizzeremo in maniera molto blanda alcune delle più famose e storiche danze della cultura italiana, partiamo direttamente dalla zona del Sud Italia, per dirigerci verso Nord e ricordare le danze popolari e folkloriche che hanno caratterizzato nel corso dei secoli il nostro Bel Paese. 

Al Sud Italia sono ancora in voga alcune danze popolari originarie della Tarantella, la leggenda narra che nacque come una danza dionisiaca, un’altra che nacque come canto delle sirene per attirare Ulisse. 

La Tarantella fu ufficializzata però solo nel XIII secolo, traendo infine elementi propri della danza di “Tarentum” in Puglia (oggi Taranto) nel Salento

Ma ora la portata simbolica si è ridotta ed è diventata un’appassionata danza d’amore o ancora in maniera assai più diffusa, l’inevitabile invito a celebrare con gioia qualsiasi festività. 

Donne e uomini in abiti tradizionali si impegnano in diverse frasi tra cui pose di apertura e chiusura, saltelli, traversate, passaggi di tallone e punta, rondò e altro ancora.

La Tarantella è accompagnata da strumenti classico/storici delle zone come violino, chitarra e mandolino così come da strumenti più popolari e di contaminazione come nacchere e il famigerato  tamburello.

Molte sono le varianti locali del ballo anche in Calabria, Sicilia e, naturalmente, in Puglia, dove viene chiamata Pizzica Tarantata (Ballo di San Vito o Pizzicarella). 

Questo tipo di danza folklorica sembra attecchire le sue radici in un antico rituale simbolico salentino risalente ai primi del 18° secolo.

Un particolare rito volto a curare l’avidità attraverso la danza caratterizzato da un’euforia accentuata, comunemente legata nella zona del Mediterraneo ad una sindrome isterica, ritenuta essere dovuta al morso di ragni velenosi, le tarantole, o punture di scorpioni ed altri insetti affini.

La logica di base era quella di pensare che questi insetti causassero depressione e malinconia, agitazione e persino convulsioni isteriche. 

La danza occorreva dunque in principio per espellere le tossine nocive che venivano espulse dal corpo attraverso il sudore prodotto a causa del ballo molto vivace e ritmico. 

Naturalmente ancora oggi la Tarantella viene utilizzata anche in situazioni religiose e private, come espressione celebrativa o intento di corteggiamento.

Tipico del Centro Italia: tra Toscana, Umbria, Marche e Lazio, è presente invece un ballo caratteristico che prende il nome di Trescone, danza da campo di origine tedesca risalente al periodo medievale.

Questa danza si esegue in coppia e ricorda la vendemmia nei campi o il rapporto d’amore tra uomo e donna, citata anche in scritture di Dante e Boccaccio.

Altra danza è il Salterello (o Saltarella), ballo sociale vivace ma non codificato che, secondo alcune fonti, si può far risalire all’onnipresente Saltatio nell’antica Roma; secondo altri, dal medioevo dove si ballava presso ogni corte dei nobili rinascimentali a metà del XV secolo.

Al Nord, soprattutto in Alto Adige e Alto Adige, così come in Austria, tutti sanno cos’è uno Shuhplattln.

Parliamo di un ballo di gruppo veloce e acrobatico, ufficializzato a partire dal 1850 sulla base dell’antica ballata di corteggiamento, anch’essa risalente alla metà degli anni 1000.

Lo Shuhplattln è composto naturalmente da danzatori per lo più maschi, in fila o in cerchio, vestiti con abiti tradizionali delle zone sopra indicate, accompagnati da una fisarmonica che suona musica chiaramente tipica.

Applaudire, calpestare, saltare, girare velocemente e persino vocalizzare canzoni dello stile Jodel

Questo ballo tipico richiede molta coordinazione fisica ed uno spiccato senso ritmico.